🧨 Curioso a chi?
- lablusparrow1
- 12 mag
- Tempo di lettura: 2 min
C’è chi dice “la curiosità è donna”. E chi dice “la curiosità è un difetto”.
E poi ci siamo noi: gli scassaminchia con i perché pronti, quelli che leggono le etichette dei biscotti come se ci fosse scritta la verità sull’universo, quelli che guardano i film fino alla fine… e poi si chiedono e se il vero finale fosse un altro?
Ma scusate: da quando farsi domande è diventato reato penale?Articolo 47 del codice sociale: “Chi rompe la monotonia con domande, sia punito con l’esilio nel club degli scomodi.”
Ma davvero?
Provate a fare una domanda in giro, e vedrete gente innervosirsi come se gli aveste appena detto che la Terra è piatta. “Oh guarda, sicuramente lo chiede solo per giudicare!”
No, rilassati egocentrico del mio cuore. Se ti faccio una domanda è perché voglio capire dove arriva la stupidità umana. Fine. È per studio. Siete cavie e nemmeno lo sapete.

E allora evviva noi: testardi, ficcanaso, bambini con il cervello smontato e l’anima aperta come una finestra a novembre. Questa settimana smontiamo la parola curiosità.
Pezzo per pezzo. Con amore. E un goccino di veleno sotto la lingua.
Ma prima, cominciamo con lo smascherare quella striscia adesiva e marcia che è il “sapere per apparire”.
L’altro giorno – giuro, cronaca vera – sto camminando per strada, zero fretta (evento raro quanto un parcheggio gratis). Davanti a me, una coppia di anziani sotto braccio. Carini. Marciapiede stretto. Mi godo la lentezza. Lei dice:
“Glielo avevo detto che doveva mostrare le proprie cose.”(Lasciamo perdere di che cose stessero parlando, stavo giusto arrivando sul canale audio della loro vita.)
E lui, con la calma zen dei grandi maestri Jedi risponde:“Ma quante volte te lo devo dire? Quando una persona sa, non ha bisogno di mostrare nulla. Il resto è solo spettacolo.”
Raga. Fermi tutti. Io lì mi sono innamorata. Di entrambi.
E ho pensato: ma guarda un po’ se la giornata in cui ho deciso di non correre, la vita mi regala la citazione perfetta per questo blog.
Siate curiosi.
Siate scomodi.
Siate quello che gli altri non riescono a gestire.
Perché guardare solo ciò che si vede è noia. È stitichezza mentale. È apnea emotiva.
💥 Muovetevi un poc!
E il bello?
Il bello è che tutti i post in cui vi si dice di fare, di amarvi, di muovervi, vi disturbano.
Non vi piacciono. No no, voi siete masochisti dell’anima: amate quei contenuti che vi fanno sentire in difetto. Vi piacciono le vite perfette di altri, i corpi scolpiti da Photoshop, la vacanza finta con la luce giusta e la birra posata apposta. I soldi. Le ville. Le piscine a sfioro. Contenuti scontati come un Black Friday eterno dell’autenticità.
E ricordatevi cos’è che ci siamo detti tempo fa?
Per essere curiosi bisogna amarsi. Se no, sai che fate?
Odiate. Vi chiudete. Avvelenate tutto. Vi attaccate alla vita solo tramite uno schermo… e vi convince pure.
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