🏴☠️ Il Lazzarone Napoletano: Genio del Dolce Far Tutto
- lablusparrow1
- 6 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Salpa l’ancora, ciurma, oggi si parla di un personaggio leggendario.
No, non Jack Sparrow. Parlo del Lazzarone Napoletano.
Pigro? Fannullone? O eroe del vivere bene? Dipende da chi racconta la storia. E oggi il narratore sono io, quindi tenetevi forte.

Nel Settecento, mentre al Nord Europa ti giudicavano pigro se non svenivi sulla scrivania dopo 14 ore di lavoro, a Napoli si coltivava un'altra arte: l'industria del godersela .
Non che non si lavorasse, eh – Goethe, sì proprio il tedesco serio col monocolo dell’anima, venne a Napoli e... boom! Cambiò idea su tutto.
🧐 Leggiamo dalle sue stesse parole:
“Nel Settentrione si tiene per poltrone chi non lavori penosamente l’intera giornata.”
Nel Sud, invece? Un uomo non era considerato povero se non aveva casa o rendite. Bastava una grondaia, un portico, un po’ di sole e voilà: il salotto era servito.
E ora arriva il momento "Netflix, spegniti": Goethe racconta di un gruppo di ragazzini “cenciosi” (non è un insulto, erano solo basic vintage) che si rannicchiavano attorno a un pezzo di pavimento… caldo. No, non era una seduta di yoga hot, ma il lastricato che un fabbro aveva scaldato per lavorare il ferro. Il calore residuo diventava risorsa condivisa: loro si accovacciavano lì, mani a terra, e facevano il pieno di tepore come gatti filosofi. Pigrizia? No. Genio logistico.
⚓ Goethe rimase sconvolto – in senso buono – e annotò:
“Il lazzarone non è in niente più inoperoso delle altre classi… Qui tutti lavorano, nel loro genere, non solamente per vivere, ma per godere.”
Ecco il punto. Il lavoro, a Napoli, non era una condanna a sudare per vent'anni in cambio della medaglia del “bravo dipendente”. Era un modo per partecipare alla gran festa della gioia – parole sue, non mie .Qui c’erano rigattieri, venditori ambulanti, inventori di soluzioni alternative. Nessun panico per il domani, solo una straordinaria fiducia nel qui e ora.
🍷 Ozio Creativo: altro che Netflix & Chill
Il concetto di "non fare nulla" non era una piaga, ma una virtù. Dall’Antica Grecia (lo chiamavano scholé) fino al moderno Niksen olandese, il dolce far niente era considerato uno spazio mentale per creare, riflettere, vivere.
E allora, caro lettore che scorri questo post fingendo di essere in pausa pranzo, fermati un attimo:
💬 Se potessi vivere senza l’ansia del lunedì... lavoreresti comunque così tanto? O scopriresti che il vero lusso è potersi fermare, respirare, e dire “oggi no, oggi guardo il mare”?
Il lazzarone non era pigro.
Era un rivoluzionario.
E ora che lo sai…chi è davvero il fannullone?
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